mercoledì 2 maggio 2012

Marinai, profeti e balere.

Ci passi per caso, navigando su piedi la terra ferma. Ti fermi a guardarlo guardandoti intorno. Come il marinaio che tra il sorpreso e il sollevato grida "terra!" tu gridi "acqua!". Ti scuote la piacevolezza della scoperta che s'accompagna al rivolo d'egoismo per quella vista che ora possiedi. Gli occhi addosso dei passanti lontani o addirittura mai usciti di casa che credi vogliano portartela via. L'ansia che sarà qualcun'altro a disegnare con parole nell'immaginazione di altri ciò che hai appena visto ti fa correre a casa a brevettare la scultura mentale di quell'anfratto. Giri le spalle e muovi i primi passi e ti chiedi se può mai essere vero ciò che ricordi d'aver visto, come fossero tanti giorni fa. Il tuo sorriso spalanca la porta e richiama su di sé curiosità, noia e stanchezze di altri. Narri con dovizia geografica la tua eureka ed è quella di tutti.

(Fonte fotografica: Succede solo a Bologna)

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