lunedì 5 settembre 2011

[GLOCAL] Perché al-Qaeda non ci attacca?

Castellammare ha tutte le carte in regola per essere oggetto di attentati da parte di al-Qaeda. Densamente popolata, attaccarla genererebbe panico ovunque, tutti si sentirebbero vulnerabili e in pericolo, non solo i cittadini delle grandi città. Ricca di chiese, alcune molto antiche e, perché no, di fondamentalisti cattolici, meriterebbe un posto di rilievo in una ipotetica lista di città-bersaglio. Siamo persino la Città delle Acque e sappiamo quanto faccia caldo nei paesi dove al-Qaeda è maggiormente radicata, è impossibile non farli rosicare. Insomma, idonea ma non selezionata e il motivo può essere soltanto uno: non sanno che esistiamo. Disponiamo di attrazioni uniche e irripetibili ma rimaniamo il figlio incompreso della Costiera, il giorno che raderanno al suolo Sorrento il nostro complesso d'inferiorità tenderà ad acuirsi. Allo stesso tempo tocca fare attenzione a non diventare la Città del Souvenir, fatto salvo il caso in cui il souvenir sia un Padre Pio in terracotta che si ingroppa Hannah Montana. Eppure ci sono degli elementi che fanno pensare di vivere in una cittadina affermata e prestigiosa. Prendiamo i prezzi delle case, con le dovute proporzioni, a Beverly Hills costano meno! Zona turistica, almeno sulla carta. Certo, è indubbio l'interesse storico-archeologico ma le rovine sembrano non essere solo quelle di matrice romana. Tornando ad al-Qaeda, con l'uccisione di Osama bin Laden, fondatore e leader dell'organizzazione terroristica, le cose non sono andate migliorando. Lui, pare, a Castellammare sia stato almeno una volta, a testimonianza di ciò una foto con dedica ritrovata negli ex-locali della pizzeria Mario Miccio.


Pubblicato su Giornale WeekEnd Online, qui!

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