Il PD ha una sola grande forza: la speranza, nei suoi elettori, che il PD possa cambiare. Non è poco. Osservando il moto browniano della sua burocratia, forse, è anche troppo. E la cosa peggiore è che non sanno nemmeno organizzare feste. Innanzitutto non può esserci una festa se c’è di mezzo Fassino, non solo non porta i dischi ma ti resta chiuso in bagno per ore a vomitare perché non digerisce le tartine.
A) Deplorate vivamente l'episodio.
B) Esprimete profondo rammarico e solidarietà per l'indecente gazzarra.
C) Prendete la cosa con un leggero sorriso, in fondo anche questa è democrazia.
Avete risposto A? E’ già un miracolo se arriviate alla fine del pezzo. Se, invece, avete risposto B, siete nel posto sbagliato al momento sbagliato. Infine, se la vostra risposta è C, non sapete più per chi votare.
Schifani, la “vittima”, da’ qua e là dell’antidemocratico. Sareste disposti a scommettere la verginità di vostra figlia minorenne che, quando veniva contestato Prodi, nel 2006, la reazione fu la stessa? (Come ha puntualmente fatto notare Carlo Gubitosa).
Il PD ci ha regalato ancora una volta un’immagine di sé aperta e dinamica come uno scafandro. Di questo passo non mi sorprenderebbe, trovandomi ad una festa del PD, imbattermi in un dibattito dal titolo: “Può la galera essere compatibile con un incarico istituzionale?”
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